sabato 24 novembre 2018

Il fiume segue il suo corso.....

Eppur io cerco, fra lande desolate,
delli pensieri miei che vi pascolano,
un'erba, un pensiero, un'idea,
coltivata fra tutte quelle ricercate.

E m'adopero nonostante li tempi,
come donna nel veder in campi,
buone verdure, affinchè io scampi,
dalli veleni che il progresso m'attendi.                                                                            

Ed il sognar che di sogni mai ebbe fine,                                                                    continua nelle menti e prende li cori,                                                                               e li carezza con balsamo d'amori,                                                                             continuando di rime con volar di piume.

E li fiumi scorrono versando il loro sangue,
e l'alberi acquistano altri colori a mostrare,
come spettacoli per l'uomo posti ad amare,                                                                      ciò che di vita ormai langue.

garziaedoardo@gmail.com

giovedì 22 novembre 2018

Cambiano l'occhi per guardare...

Quella zappa, che nei tempi trascorsi,
smuovendo terra dura e acida di sudori,
non volle fermarsi mai, piena di ardori,
e schiene rigide nell'inchino di favori.

Troppe cose, al dì, vennero cambiate,
troppo fu il poco tempo dato a innovare,
ciò ch'era già vecchio, come il mare,
mentre zappa smuoveva zolle sollevate.

Vecchia par ogni musica suonata a nuovo,
le note son le stesse e pure gli ascolti,
le nascite pure, uguali sono i coloriti volti,
ogni evento, par sempre lo stesso uovo.

E terra piange come presa da sconforto,
ed alberi cessan di tornare a dormire,
le stagioni non iniziano ne vanno a finire,
fors'è la zappa a prendersi per l'uomo il torto.

garziaedoardo@gmail.com

sabato 17 novembre 2018

Beethoven's Silence.....
Come vorrei fermare l'acqua del fiume,
spingerla indietro, riportarla là dov'è nata,
i giorni, le ore, i mesi, gli anni,
tutto indietro, con i loro affanni.
Le tristezze, le violenze, gli obbrobri,
farle morire con tutti i loro desideri,
e tutte le falsità divenire motivi sinceri,
con le banalità del mondo umano.
Riportare su, dove una volta son nate,
le gocce più violente d'una pioggia arida,
e le frasi, e le parole, e gli sguardi,
che feriscono, uccidono, più della spada.
Tutte queste ed altre, nascono nel cuore,
sia mio che in tutti di chi non vuole amare,
e stoltezza concima in perenne fatica,
il terreno d'ognuno, come falsa amica.
garziaedoardo@gmail.com

giovedì 15 novembre 2018

L'ultimo pensiero, l'ultimo sorriso...
Ed al fin d'un cammino,
ove li passi sempre più lenti,
spingono il vecchio ad occhi spenti,
arrancando con nera signora vicino.
E l'albe, ormai tarde ad arrivare,
mentre l'eco più non s'ascolta,
e mano, tremante, a corpo non porta,
e orecchio non riesce ad ascoltare.
E pur, li ricordi, paion d'esser ieri,
quando l'incrociar sorridente,
d'un fiore con gonna splendente,
e percorrere insieme li sentieri.
Ti soffermi, forse per riprendere fiato,
ti siedi su quel sasso, forse in attesa,
parti vedere lontano, come sorpresa,
la stessa bambina al tuo cor grato.
Domani, diranno, che t'ha preso nel sonno,
ch'eri bravo ed hai vissuto la tua vita,
il tuo sorriso sereno, inerte, dice ch'è finita,
li tuoi pensieri, li viventi, prenderli non ponno.
garziaedoardo@gmail.com
Vanità.....
Volti scavati dal vento di tempi trascorsi,
arroganti, mostrar vonno a chi vede,
le dune, li fossati, le valli nude,
ed il terreno che cibo non provvede.
Oh come appare ad altri suoi fratelli,
colui che sazio par essersi nutrito,
su tavole di continue, mancate gioie,
di vini pieni d'odio e da lor mai uscito.
Stoltezza di chi più non vive,
ormai posta come opera d'arte,
in gallerie ove lui soltanto,
continuo divien, visitator assente.
Allor, sovvien se gridar ad inchino,
di mondo intero a cui la bisogna,
divenga al fin percorrer la gogna,
ed il falso ad occhio umano sia sincero.
garziaedoardo@gmail.com

sabato 10 novembre 2018

Respiri.....

Ed io son qua, viaggio che di periglio,
limiti non pone a core,
solo, tra miriadi d'astri,
ed all'universo mai somiglio.

E questa musica che vole a pianto,
propria mercede, mai pago a niun canto,
e pur mi dice: dai, su, vieni!
invito intrigato da sorriso.

Parmi essere l'unico a volte,
che resiste a ciò, senza consorte,
chiuder l'occhi, sognare l'impossibile,
come fine d'un tripudio mai percorso.

Piccolo essere posto a problemi che di lui,
divengono enormi tanto par essere,
insignificante nel vivere stolta vita,
voci in coro, chiedono s'è finita.

No! Mai pago di questo corro dietro,
a ciò che uomo chiama vento,
convinto del presente, voltandomi retro,
veggo l'inutile e parmi contento.

garziaedoardo@gmail.com


Il quadro.....
Ecco, la tela è già pronta nel cielo,
un sereno che splende,
mentre l'Artista sovrintende,
ascolta! anche la musica suona in pieno.
Eccoli! piccoli puntini pieni di vita,
loro sono il colore, loro il pennello,
inizia lo spettacolo ed è il più bello,
come balletti russi, non è mai finita.
Prendono forma dal magistrale Artista,
un delfino, la balena no due, forse un cuore,
non smetterò mai di lodarti mio Signore,
ascolto violini che ti lodano, a vista.
Mentre il tramonto assume nuovi colori,
loro, continuano gioiosi a danzare,
impossibile tacer visioni e non amare,
tutto, ora, parmi vano, perfin li rancori.
garziaedoardo@gmail.com

venerdì 2 novembre 2018

Respiro dopo respiro...

E grido al vento sperando che porti via,
l'odio crescente, la disperazione umana,
ma lui, piuttosto alza qualche sottana,
portandosi dietro i ricordi d'ella a gelosia.

E volgo alle nubi che crescono impazienti,
stesso pensiero, dicendo che non veggo onori,
sono stanco di violenze su donne e minori,
par che tutte le gocce ascoltino suadenti.

Subito, mi volgo da tale atteggiamento,
non per paura o vigliaccheria,
chi sono io, da richieder giustizia suvvia,
allor, attendo come suddito quel momento.

garziaedoardo@gmail.com
Tu sei la mia sveglia, 
la mia mattina,

tu divieni il mio desinare,
e se stanco nel mio fardello,
al piovere di cattive novità, 
non apro sul mio cuore l'ombrello,
tu comprendi questo mio dolore,
che m'attanaglia,
e cacci via i temporali,
e mi circondi del sereno,
ed al mio sorriso,
non desideri mettere il freno.

garziaedoardo@gmail.com
La promenade.....
Oh come par stanco lo cammino,
a viaggiator già stanco di suo core,
su terra che di ciottoli non han d'amore,
perfin gli ostacoli non gli van vicino.
Quanto di perso più non si trova,
castelli con regine, tutto in fantasia,
che tempo, tiranno crudele portò via,
neppur refrigerio d'attimo in alcova.
E come quadro d'autor pittato,
in stele d'argento con ricami d'oro,
perfin nelli ricordi non esiste decoro,
continua lo viaggiar già vissuto.
garziaedoardo@gmail.com