sabato 29 dicembre 2018

Vita...

È un fiume che passa all'occhi,
da ruscello piccolo e vivace,
a torrente ingrato ed audace, 
fino a mare che raccoglie tutti li sbocchi.

E pur in quel lungo tragitto,
breve di vita a soffrir mai sazia,
ove gioventù eterea si dona,
amante vogliosa ringrazia.

E nelle anse che il cammin incontra,
dove lo stesso par fermarsi,
due gocce son li ad incontrarsi,
proseguendo lo cammino fino all'onda.

Vedi, quest'acqua quanto par bella?
lo scorrer d'essa t'acquieta il core,
eppur lo stesso uomo ne fece disonore,
ad ogni sorger d'alba sua sorella.

garziaedoardo@gmail.com

giovedì 27 dicembre 2018

Ascortanno..... sempre!

Ce raccoje cor cadè dell'anni,
foje d'anni che scenne nun vonno,
inverni, che donà vojono a urtimo sonno,
'sto monno vecchio, ma pischello d'affanni.

Viè a rastrellà, er raduno a cui nun se sfugge,
gioje, vendette, guerre,ch'escheno dar core,
aricordamoce, vivenno er tempo e le sue ore,
anche se ce pare lontano ciò che ce distrugge.

E la capoccia, cor pensà, suo compagno,
nun je mettesti 'no specchio avanti alli guai,
così da giovine nun poteva dì "tanto ormai",
aritrovannose vecchio e senza arcun guadagno.

garziaedoardo@gmail.com

sabato 22 dicembre 2018

Guardanno er panorama…


Fra l’impicci che solo l’omeni, 
se riescheno senza sforzo a procurà,
proseguì er Giorno, guardanno loro, 
che s’ammazzeno senza pietà;
“e pensà...” dice, tra ‘na lite e n’antra, “
che ce vo’ poco a volesse bene,
magnà insieme, sorridese fra noantri,
cositte s’alleviano tutte le pene!”.
“Ehhh… come la fai facile te...”
disse Rosa, la nuvoletta,
“aricordate ch’er Creatore
ha fatto tutta la Terra senza fretta!”;
poi, facenno scenne ‘n par de lacrimucce
s’un terreno tutto assetato,
disse: “com’era bello l’omo,
quanno all’inizio, era stato creato..”
“Me ricordo come fosse ieri...”
intervenne Azzurra l’atmosfera,
“’na scena meravigliosa, e ancora oggi,
nun me pare che sia stata vera,
vedè ‘sto giardino de sette bellezze,
accoje l’omo mejo dell’animali,
e ora, quest’urtimi, alla reartà,
se so’ mostrati più leali...”.
‘Sta discussione se protasse a lungo,
co’ l’intervento di Sole, Luna e Vento,
tutti se chiedeveno come mai l’omo,
era cositte, e si ch’era un portento;
e quanno s’incominciò ad arzà la voce,
dato che ciascuno voleva la raggione,
s’udì la voce der Creatore pe’ acquietà
tutti e sistemà la situazzione.
“Quanno l’omo, s’è messo nella capoccia,
de comannà e giudica ar posto mio,
volle anche cercà de fasse adorà proprio
come je tocca de diritto solo a Dio;
rifiutò come antiquati, tutti
li comanni e tutte le mie dottrine,
e questo che vedete” indicanno la Terra, “
è er risurtato delle sue discipline!”.
Cositte, er Giorno divenne rosso
come tramonto ed annò a dormì,
Nuvoletta ed Atmosfera, tornarono a fa
er lavoro loro perché Lui voleva così;
Sole, Luna e Vento continuarono
a testimonià dell’omo l’essenza,
l’omo, continuò a far danni ar creato,
perché da Dio, volle restà senza.
garziaedoardo@gmail.com

venerdì 14 dicembre 2018

Bonne nuit.....
Ed il passar dell'attimo,
secondo dopo secondo,
così che non sai se ciò che vivi,
può essere il vissuto.
Se quello che stai vivendo,
è veramente tale od è passato,
lasciando ad altro il dimenticato,
tempo che stai soffrendo.
E l'acqua che sotto il tuo piede,
ove si rispecchia la tua vita,
par esser lei, magari è finita,
lasciando ad altre gocce la pieve.
Se quella che bagna li ricordi,
goccia dopo goccia e stilla,
brillando come la precedente,
ma è già andata, non par niente.
E tu non sai quale stai vivendo,
poichè il tempo è attimo soltanto,
signore di te stesso e del tuo pianto,
giro di giostra tremendo.
garziaedoardo@gmail.com