mercoledì 18 aprile 2018

Aprir l'occhi e vedere.....
Cerco, a volte con fatica ed apprensione,
ciò che ho smarrito nel mio cammino,
osservo, in prati fioriti, non ho il mio vicino,
ed il cuor pesa e soffre in continuazione.
E' vero, morte appiana debito, anche con Dio,
ma se tale viver m'induce a pensare,
che forse, potrei anch'io, ancora amare,
perché non farlo con la persona, con ciò ch'è mio.
Non sono invidioso della gioventù, breve stagione di vita,
quando i cigni in amore, giurano eterna fedeltà,
è questo mondo, da noi scelto, che non durerà,
come i giovani, vivono senza saper che domani è finita.
A che pro, goder tali lazzi, azioni e vari sentimenti,
immobile il tempo, gli amori, come arcobaleni,
splendidi, inarrivabili, e poi, in cieli sereni,
guardarsi nello specchio che dice d'essere attenti.
Oh vita, che porti via la felicità, godendo delle sofferenze,
di chi resta, vedendo un mondo che più non gli appartiene,
sovrana, d'una realtà composta da tante sirene,
col canto, ingannano gli Ulisse umani e le loro sentenze.
garziaedoardo@gmail.com

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