sabato 28 dicembre 2019

Perché li ricordi nun vonno affezzionasse,
alli sentimenti e coprirli come coperte,
e 'sta gioventù così breve e assente,
attende l'aurora pe' dimenticasse.
Poro amore mio che aspetti,
ora è inverno e dorme pure la voja,
n'arba aspetta n'antra e nun c'è la noja,
allora, perché li celi nun so' celesti.
E quanno le giornate allungate all'infinito,
te fanno scorda' er tempo che core veloce,
basta 'n fiore dar bocciolo precoce,
e te vie' subbito 'n prurito.
Fa parte della vita, perciò vivi er presente,
fattelo entra' 'ndentro ar core e alli pormoni,
basta che li motivi hanno da esse boni,
ce da soffrì de meno su chi è assente.
garziaedoardo@gmail.com
Togliendo le nebbie...
In questo viale ove le foglie son d'oro,
calpesta l'uomo il proprio passo,
stanco dello veder propria ombra,
cerca al desir dell'albe, nuovo decoro.
E volle, e rifiutò, e cercò di nuovo nel futuro,
un volto ed un nome in cui chiamarsi,
mentre lo cammino divenne greve,
e li fiori e le piante dicevan d'arrestarsi.
Mai grido di natura se pur silente,
ad un cuore testardo ed orgoglioso,
divenne urlo potente di natura, e disse:
fermati da questo cammino uggioso!
Cancellò, costui, il verde del prato,
ricoprendolo di smeraldi, diamanti e oro,
tolse davanti a se, l'alberi più belli,
ponendo su rami secchi, lucenti gioielli.
garziaedoardo@gmail.com
Quel giorno in cui cammino fermai,
ormai stanco, e sulla terra nuda,
trovai giaciglio per lo vano andar,
pria chiuder per cessata attività.
Mentre la sera m'omaggiava silente,
l'udir dell'ormai rari cinguettii,
usavan salutarsi allo chiaror fuggente,
pensavo all'azioni mie del dì passato.
L'alba non ebbi modo a dirle ciao,
ne tutti li canti, l'urlo, le gioie e le miserie,
qualcuno vide in me, ciò ch'io non veggo,
donandomi il suo amore sincero.
Oh, quanto vale lo ricordo di tal giorno,
nulla, dato che nebbia copre tutto,
con niente venni e così io tornerò,
basta chiuder l'occhi, forse cammino riprenderò.
garziaedoardo@gmail.com